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Scelte politiche e innovazione tecnologica per la decarbonizzazione dei trasporti
Lo sviluppo economico aumenta la domanda di trasporto e, conseguentemente, la domanda di veicoli e di energia, fino ad ora soddisfatta quasi esclusivamente dai combustibili di origine fossile. Considerato che la popolazione mondiale è in aumento e che ampie zone del mondo hanno finora goduto di un accesso limitato alle infrastrutture ed ai veicoli, è naturale attendersi un aumento della domanda di trasporto ed un conseguente aumento della domanda di energia e delle emissioni di CO2. La sfida del contenimento delle emissioni di CO2 o addirittura della loro riduzione verso una progressiva decarbonizzazione, per quanto cruciale per mantenere il livello di aumento della temperatura, è quindi molto difficile da vincere. Il contributo si interroga su quali politiche possano efficacemente ed efficientemente contribuire ad avvicinare l'obiettivo non facile della decarbonizzazione dato che le politiche finora intraprese non hanno ridotto in modo significativo l'uso di mezzi di trasporto basati sui motori a combustione interna. ; Economic development increases transport demand and, consequently, the demand for vehicles and energy, which up to now has been met almost exclusively by fossil fuels. Since the world's population is growing and large areas of the world have currently enjoyed limited motorized mobility, it is obvious to anticipate an increase in transport demand, energy demand and CO2 emissions. The challenge of limiting CO2 emissions or even of reducing them, although crucial for curbing the increase of the average world temperatures, is therefore very difficult to meet. This contribution discusses which policies could effectively and efficiently help meeting the difficult goal of decarbonising transport, given that the policies currently undertaken have not significantly reduced the use of fossil fuel based transport vehicles.
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La decarbonizzazione dei trasporti: è un obiettivo possibile?
Il contributo discute il tema della decarbonizzazione dei trasporti, analizzando per i diversi modi di trasporto le tendenze attuali e quelli previste per il futuro. Illustra inoltre le politiche finora messe in atto e ne valuta comparativamente l'efficacia dal punto di vista della riduzione delle emissioni di CO2. Le conclusioni sono piuttosto pessimiste. È valutata come poco probabile la possibilità di ottenere nei tempi previsti la decarbonizzazione dei trasporti in modo tale da raggiungere al 2050 gli obiettivi di contenimento della temperatura a 1,5° o 2°. Pur non escludendo che il procedere dell'innalzamento della temperatura convinca sempre più persone, e quindi governi, a operare scelte coraggiose, al momento impopolari, maggiori speranze sono riposte nei progressi della tecnologia che permettano di sostituire gli attuali mezzi di trasporto basati su motori alimentati da combustibili fossili con veicoli elettrici e a idrogeno alimentati da energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili. ; The paper discusses the issue of decarbonising transport, analyzing current and future trends for the different modes of transport. It also illustrates the policies so far implemented and comparatively evaluates their effectiveness in terms of reducing CO2 emissions. The conclusions are rather pessimistic. The possibility of obtaining the decarbonisation of transports in such a way as to reach 2050 targets for containing the temperature at 1.5 ° or 2 ° is deemed unlikely. Alhough the increase in temperature increase might convince more and more people, and therefore governments, to make courageous choices, greater hopes are placed in technological innovations that might allow us to replace the current means of transport based on engines powered from fossil fuels with electric and hydrogen vehicles powered by electricity produced from renewable sources.
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Inquinano maggiormente le auto elettriche o le auto convenzionali? Stime recenti, variabili determinanti e suggerimenti di politica dei trasporti
In questo saggio vengono passati in rassegna alcuni studi recenti che confrontano gli impatti ambientali dei diversi tipi di alimentazione, con una particolare attenzione ai i veicoli elettrici e agli veicoli a combustione interna. Gli studi analizzati variano per estensione degli obiettivi e per metodologia adottata. Gli studi non portano a risultati coincidenti, ma segnalano che: a) relativamente alle emissioni di gas serra, i veicoli elettrici sono probabilmente migliori degli veicoli a combustione interna; b) relativamente alle emissioni di inquinanti locali gli studi portano a risultati contrastanti; c) L'acidificazione e l'esaurimento dei materiali, riportato solo in uno degli studi, è moderatamente favorevoli ai veicoli elettrici. Tutti gli studi mostrano, come era naturale attendersi, che il mix elettrico è decisivo per il confronto tra i veicoli elettrici e i veicoli a combustione interna. Un mix elettrico fortemente sbilanciato sul carbone rende i veicoli elettrici peggiori dei veicoli a combustione interna. La rassegna ha anche messo in luce le variabili cruciali che determinano il risultato. Esse sono: 1) l'efficienza nella produzione di energia elettrica; 2) l'efficienza nella produzione della benzina; 3) l'efficienza nella produzione dei veicoli; 4) l'efficienza dei veicoli e 5) i cicli di guida. Le principali implicazioni di politica dei trasporti sono le seguenti. Gran parte degli incentivi e delle politiche attuali hanno lo scopo di rendere i BEV più convenienti per i consumatori, ad esempio, tramite sussidi all'acquisto, esenzioni fiscali o diritti di accesso alle corsie riservate. Queste politiche sono importanti, forse essenziali nella fase di diffusione iniziale dei veicoli elettrici, ma non sono probabilmente alla lunga sostenibili o accettabili. Molto più rilevante nel medio-lungo periodo è: a) riuscire a produrre l'energia elettrica il più possibile con le fonti rinnovabili; b) migliorare la produzione, il rendimento e il riuso\riciclaggio delle batterie; e c) pianificare e costruire una rete infrastrutturale di ricarica dei veicoli elettrici equivalente alle stazioni di servizio per le auto a benzina.
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Road Pricing: una misura auspicabile e realizzabile?
Road pricing was first suggested at a theoretical level by Pigou back in 1920, and at a political level in1963 in the Smeed Report. Nevertheless, up to now it has only scarcely and partly been applied. In the light of the on-going debate and of recent experience, we speculate whether it is still to be regarded as desirable and feasible.
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Mobilità e utilizzo potenziale di automobili elettriche: un'analisi sulla base dei dati censuari per il Friuli Venezia Giulia
Le caratteristiche dell'auto elettrica e le variabili che incidono sulla sua diffusione sono oggetto di numerosi studi. L'auto elettrica presenta interessanti proprietà dal punto di vista ambientale (emissioni zero durante l'utilizzo e basso rumore), ma alcuni limiti, in particolare il prezzo e l'autonomia delle batterie. In questo articolo si cerca di individuare quale proporzione della mobilità sistematica potrebbe essere svolta con auto elettriche dati gli attuali livelli di autonomia, sulla base delle risultanze dell'ultimo Censimento della popolazione 2011, con riferimento al Friuli Venezia Giulia. Come è noto in occasione del Censimento vengono rilevate alcune informazioni relative alla mobilità della popolazione per studio e per lavoro tra cui anche il mezzo di trasporto utilizzato e il tempo impiegato. Dai dati censuari non è possibile conoscere il pendolarismo non sistematico (movimento per escursioni o per altre ragioni) e neppure se vengono utilizzati più mezzi di trasporto. I risultati ottenuti hanno implicazioni rilevanti per valutare la capacità di penetrazione e di utilizzo delle auto elettriche nel Friuli Venezia Giulia e per comprendere che tipo di infrastrutture di ricarica, in luoghi pubblici o nei parcheggi aziendali, sono necessarie per rendere possibile l'utilizzo dell'auto elettrica e per sfruttare i suoi vantaggi in termini di minori emissioni atmosferiche ed acustiche. La possibilità di ragionare a livello territoriale disaggregato, come consentito dai dati censuari, fornisce la base necessaria per la definizione di politiche territoriali adeguate e per l'individuazione di soluzioni mirate alle specifiche realtà locali. ; The characteristics of the electric car and of the variables affecting its diffusion are the subject of numerous studies. The electric car has interesting properties from the point of view of the environment (zero emissions during use and low noise), but some limits, in particular the price and battery life. This article seeks to identify what proportion of systematic mobility could be carried out with electric cars, given its current levels of autonomy, based on the results of the last Population Census (2011) with regard to Friuli Venezia Giulia. As known, the Census reports the mobility of the population for studying and for working purposes, distinguishing by means of transport used and the travelling time. From Census data it is not possible to know the unsystematic commuting (the mobility for recreation or for other reasons) or if one uses multiple means of transport. The results have important implications for assessing the ability of penetration and use of electric cars in the Friuli Venezia Giulia and to understand what kind of charging infrastructure, in public places or in company parking lots, are needed to make possible the use of electric car and to exploit its advantages in terms of lower emissions and noise. The ability to reason at disaggregated local level, as allowed by Census data, provides the necessary basis for the definition of adequate territorial policies and for identifying solutions aimed at the specific local realities.
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La mobilità universitaria: esperienze internazionali e italiane a confronto
Le università generano un duplice effetto sul contesto urbano in cui sono inserite. Da un lato contribuiscono al prestigio e all'attrattività della città, dall'altro generano flussi di traffico che congestionano la rete di trasporto e contribuiscono a deteriorare l'ambiente urbano. Dal confronto tra alcune esperienze significative di gestione della mobilità universitaria, in Italia ed all'estero, esaminate in questo lavoro si evince che: sia in Italia sia all'estero, tanto per i dipendenti quanto per gli studenti, l'automobile privata è mediamente il mezzo più diffuso per raggiungere l'università, sebbene esistano ampie differenze nella ripartizione modale tra università e tra diverse sedi di uno stesso ateneo; la variabilità nella ripartizione modale è l'effetto congiunto di una molteplicità di fattori e di politiche di cui non è facile identificare l'importanza relativa, ciononostante, la nostra impressione è che la localizzazione della sede universitaria giochi un ruolo d'importanza preminente; l'analisi della destinazione d'uso delle aree e degli edifici di proprietà delle università ha mostrato come le università italiane dispongano di un numero inferiore: a) di aree per il parcheggio della autovetture, soprattutto quando le sedi sono collocate nei centri storici; b) di depositi coperti, videosorvegliati ed attrezzati per le biciclette, e c) di piste ciclabili che si inseriscano con continuità nel tessuto urbano fino a raggiungere i nodi centrali delle reti di trasporto; all'estero ed in particolare negli Stati Uniti la tariffazione delle aree di parcheggio è altamente differenziata e premiante per chi utilizza prevalentemente il mezzo pubblico, o per chi utilizza il mezzo privato nella forma del carsharing o carpooling, in Italia, invece, i parcheggi di proprietà delle università sono quasi sempre gratuiti ed ad uso esclusivo del corpo docente o del personale tecnico amministrativo; la sussidiazione del trasporto pubblico non è una pratica molto diffusa in Italia e riguarda prevalentemente i dipendenti delle università, si tratta, invece, di uno strumento molto utilizzato all'estero, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Germania; il carsharing, il bikesharing ed il carpooling sono diffusi ed attivamente sostenuti dalle università estere prese in esame, mentre in Italia sono ancora sono ancora ad un livello si sviluppo iniziale. Infine si sottolinea come il ruolo del Mobility Manager necessiti di essere rafforzato nelle università italiane.
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Citizen's preferences for town centre traffic restrictions: a conjoint analysis experiment
The paper reports on a conjoint analysis experiment aimed at helping town administrators to make efficient, distributionally- aware and politically acceptable decisions on town centres' traffic restrictions. An adaptive conjoint exercise had been administered to a small group of Balloon 's citizens, a small town of Veneto, an Italian region. A commercial software (ACA) had been used to perform the interviews. ACA provides individual utility estimates allowing the analyst to perform the desired segmentation analysis. Notwithstanding the sample size, the experiment provided plausible and informative results. Utilities, computed both as average results and by sample segments, show the strong concern across all sample segments for pollution (environmental quality) and the desire for improved public transport services (increased bus frequency). On average there is a preference for flexible traffic restrictions and moderate hourly parking fees.
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Cambiamento climatico e decarbonizzazione dei trasporti: una sfida per l'Europa per i prossimi decenni
The paper presents a discussion on the role of transport in climate change. Unlike other sectors of economic activity in Europe, we witnessed an increase in the amount of CO2 emissions released in the atmosphere in the last three decades due to transport, pushing European leaders to take actions to counteract this trend. We argue that the decarbonisation of transport can take place by the public decision maker through carbon pricing policies, defining emission standards and stimulating technological innovations, such as the use of biofuels, hydrogen and electromobility. We focus on the case of the European Union which outlined the need to embark on a new economic, social and political paradigm in December 2019 through the European Green Deal, with the ultimate goal of reaching the complete elimination of greenhouse gas emissions by 2050. The paper highlights the progress of member states towards decarbonisation in the period between 2015 and 2018 and explains how they plan to achieve the emissions and energy efficiency targets set by the European Commission for 2030. The examination of the National Energy and Climate Plan highlights that the two main paths member states took to achieve carbon neutrality are the use of biofuels and the uptake of electric vehicles. The work underlines how difficult it is to undertake an analysis of possible scenarios towards decar-bonisation because there are factors tightly connected with the possibility to achieve often radical techno-logical innovations. We emphasize how important it is to devote public resources to information campaigns on the evolution of clean technologies and on the need to spread the of environmental sustainability to the broadest share of the population. ; Il contributo presenta una discussione sul ruolo dei trasporti nel cambiamento climatico. A differenza degli altri settori di attività economica, quello dei trasporti ha visto crescere in Europa nel corso degli ultimi tre decenni la quantità di emissioni di CO2 rilasciata nell'atmosfera, ponendo i leader euro-pei di fronte alla necessità di dar vita ad azioni atte a contrastare questa tendenza. Sosteniamo che la decarbonizzazione dei trasporti può avvenire da parte del decisore pubblico attraverso politiche di carbon pricing, definendo standard di emissione e stimolando le innovazioni tecnologiche, come il ricorso ai biocarburanti, l'idrogeno e l'elettromobilità. L'Unione Europea ha delineato la necessità di imboccare un nuovo paradigma economico, sociale e politico nel dicembre 2019 attraverso la reda-zione dello European Green Deal, con l'obiettivo ultimo di giungere al 2050 al completo annullamento delle emissioni di gas ad effetto serra. Il contributo evidenzia i progressi dei Paesi membri verso la decarbonizzazione nel periodo tra il 2015 e il 2018 ed espone come gli stessi contano di raggiungere gli obiettivi di emissioni ed efficientamento energetico stabiliti dalla Commissione Europea per il 2030. L'esame dei Piani Nazionali Integrati per l'Energia e il Clima evidenzia che le due principali strade imboccate dagli stati membri per raggiungere la neutralità carbonica sono il ricorso ai biocarburanti e la diffusione dei veicoli elettrici. Il lavoro sottolinea come sia arduo realizzare un'analisi sui possibili scenari verso la decarbonizzazione perché vi sono fattori fortemente connessi con la possibilità di realizzare innovazioni tecnologiche spesso radicali. Il lavoro sostiene l'importanza di dedicare risorse pubbliche a campagne informative sull'evoluzione delle tecnologie pulite e sulla necessità di diffonde-re la cultura della sostenibilità ambientale ai più ampi strati della popolazione.
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La stima della domanda di auto elettriche basata sulla metanalisi
Il presente contributo utilizza 36 studi primari per ricavare, tramite la tecnica della metanalisi, i valori dei coefficienti della funzione di domanda di auto elettriche in Italia. Gli studi primari, realizzati a livello internazionale a partire dal 1980, si basano su dati di preferenza dichiarata. La metanalisi permette di calcolare il summary effect per il prezzo di acquisto, efficienza energetica, i costi operativi e le emissioni (attributi generici), l'accelerazione, il tempo di ricarica e l'autonomia di percorrenza (attributi specifici). Si ipotizza che i coefficienti calcolati si distribuiscano in modo stocastico e vengono impiegati per confrontare coppie di veicoli della stessa marca, uno con alimentazione elettrica e l'altro con alimentazione non elettrica. I risultati mostrano che 1) a livello di status quo l'opzione elettrica è scelta con limitata frequenza, con un valore minimo di 1.33% per la Renault Zoe Life Q90 Life ed uno massimo di 2.54% per la BMW i3 125 kW 94 Ah, talvolta sottostimando o sovrastimando le effettive quote di mercato del veicolo elettrico rispetto al corrispettivo non elettrico della marca analizzata; 2) il raddoppio dell'autonomia determina un incremento della probabilità di acquisto maggiore rispetto all'introduzione di un sussidio che è a sua volta, notevolmente superiore all'effetto delle emissioni; 3) l'inclusione dei costi operativi determina una fortissima preferenza per le auto elettriche con probabilità superiori al 9%. Alla luce dei risultati ottenuti con il modello da noi elaborato, la concessione del sussidio non pare essere decisiva per la penetrazione dei veicoli elettrici per cui se ne raccomanda un uso mirato a quei settori in cui l'efficacia è più elevata (taxi e trasporto urbano delle merci). L'incentivazione a favore della ricerca pubblica e privata finalizzata allo sviluppo di batterie che consentano una maggiore autonomia di percorrenza è una misura importante. Le politiche di internalizzazione dei costi ambientali e di regolamentazione all'accesso basata su criteri di efficienza ambientale sono necessarie per stimolare la penetrazione dei veicoli elettrici. Gli strumenti comunemente adottati per rendere vantaggiose le automobili elettriche in termini di costo totale del possesso - quali l'azzeramento della tassa annuale di circolazione e dei costi di accesso e parcheggio ai centri storici, ormai sperimentati in diverse città italiane - sono decisamente da confermare e rafforzare.
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La città metropolitana di Trieste. Analisi territoriale economica, sociologica, giuridica
Verso la fine del 2012 la Regione Friuli Venezia Giulia ha conferito l'incarico all'Università degli Studi di Trieste di effettuare uno studio sull'ipotesi di "Città metropolitana di Trieste". Il volume raccoglie i materiali predisposti da un gruppo di ricerca formato da studiosi appartenenti al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, al Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche, al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e al Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell`Interpretazione e della Traduzione. Il tema è stato analizzato da quattro punti di vista: urbanistico-territoriale, economico-trasportistico, socio-politico e giuridico-legislativo. Lo studio si è concluso nel maggio 2014. Contiene ampie sezioni analitiche e un capitolo finale in cui sono commentate, dai diversi punti di vista, tre distinte ipotesi di dimensionamento della città metropolitana di Trieste: a) una equivalente all'attuale provincia di Trieste; b) una equivalente alle attuali province di Trieste e Gorizia; c) una equivalente all'area litoranea comprendente Monfalcone, Trieste e Capodistria.
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